Biografia di Francesco ScaramuzzaNote BiograficheL'artista si accostò fin da giovinetto alla Divina Commedia. Affascinato dalla drammaticità appassionata dell'Inferno, dalla malinconia elegiaca del Purgatorio e dal commosso e contemplativo lirismo del Paradiso; ed esaltato dalla sublime potenza di fantasia con cui Dante ha dato consistenza oggettiva alla sua partecipazione alla vita, in tutti i suoi aspetti e significati, per quasi mezzo secolo egli fece della Divina Commedia un oggetto di studio e di meditazione. La sua prima esperienza dantesca risale al 1836, allorché partecipò all'esposizione milanese, nel Palazzo Brera, con La morte del Conte Ugolino. L'olio dello Scaramuzza, purtroppo andato perduto, suscitò particolare interesse, accese vivaci discussioni e meritò larga ammirazione da parte del pubblico. Incoraggiato dal successo, egli accarezzò l'idea di illustrare tutta la Divina Commedia e si mise subito a schizzare i cartoni. In un momento di furore creativo e di esaltazione per il mondo dantesco chiese al barone Vincenzo Mistrali, allora ministro ducale delle finanze, di poter istoriare i vasti corridoi del palazzo universitario con soggetti danteschi. Il ministro, che era un suo sincero ammiratore, dopo aver visto alcuni bozzetti a penna della Divina Commedia rispose di non poter aderire. Il pittore si rivolse allora al bibliotecario Angelo Pezzana, il quale si adoperò per ottenere il permesso di far affrescare una sala della biblioteca (oggi conosciuta come Sala Dante). Nel 1838, dopo una scrupolosa preparazione, diede inizio al lavoro dell'illustrazione della Divina Commedia che subì un'interruzione un anno dopo a causa della prematura morte della giovane moglie Virginia Mognaschi dalla quale aveva avuto quattro figli: Elisa, Emilia, Adele e Silvio. Luigi Carlo Farini, che era capo del governo ducale di Parma, desiderando onorare degnamente nell'Emilia il sesto centenario della nascita di Dante, affidò allo Scaramazza il compito di portare a termine i disegni danteschi per allestire una nuova edizione della Divina Commedia. Nell'anno centenario 1865 lo Scaramuzza però non era riuscito a terminare l'immensa opera, conseguentemente, a Firenze furono esposti solo i 73 cartoni terminati che raffiguravano dell'Inferno. L'opera completa costituita da 243 disegni (73 per i 34 canti dell'Inferno, 120 per i 33 canti del purgatorio, 50 per i 33 canti del Paradiso) venne terminata nel 1876. Per ulteriori informazioni visitate il Sito web del Comune di Sissa all'indirizzo: http://www.comune.sissa.pr.it/ Testi e foto gentilmente concessi dall'Ufficio Turismo del Comune di Sissa (PR) |