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Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea

Padova, Stabilimento Pedrocchi 

 Dall’8 febbraio 2004 il Piano Nobile del Pedrocchi, uno dei più noti caffè storici del mondo, ospiterà il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea. Esso documenta, attraverso reperti in molti casi unici, fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale, dal tramonto della Repubblica Veneta (1797) alla promulgazione della Costituzione Repubblicana il primo gennaio del 1948. Centocinquant’anni di storia in cui la città di Padova ha avuto spesso un ruolo di grande rilievo, se non di protagonista assoluta, non solo per il verificarsi di eventi di portata storica, ma anche per la presenza, nelle diverse epoche, di personalità illustri.

Il Pedrocchi è parsa subito la sede perfetta per ospitare questo nuovo Museo. Qui, l’8 febbraio del 1848, gli studenti del vicino Ateneo insorsero contro gli occupanti austriaci: tale sommossa fu la premessa, in Italia, della Prima Guerra di Indipendenza e, in Europa, dell’anno che vide rivoluzioni e moti popolari divampare in numerose nazioni. Tracce dei colpi sparati dagli austriaci contro gli studenti asserragliati all’interno del Caffè sono ancora evidenti nella Sala Bianca dello storico edificio. La precisa scelta indipendentista di Antonio Pedrocchi era già palese, al di là di ogni possibile dubbio, dalla decisione di dedicare le tre sale del pianoterra del suo caffè ai colori della bandiera italiana.

Nel 1866 il Veneto fu annesso al Regno d’Italia: al Comando Generale acquartierato a Padova giunse, da Bezzecca, il celebre Obbedisco di Giuseppe Garibaldi, atto storico di quella terza e ultima Guerra d’Indipendenza.

Padova fu protagonista anche negli anni della Grande Guerra: “Capitale al fronte”, sede del Comando Supremo e delle Missioni Alleate e successivamente dell’Armistizio, firmato a Villa Giusti il 3 novembre 1918. Quello stesso giorno i bersaglieri, sbarcati dal cacciatorpediniere Audace nella Trieste liberata, sventolarono il vessillo italiano ora esposto al nuovo Museo.

Gli anni successivi sono caratterizzati dall’inaugurazione della prima Fiera e dalla costruzione dell’Altare della Patria, interposto tra Palazzo Moroni, sede della municipalità, e il Bo, antica sede dell’Università.

Il periodo fascista, documentato anche attraverso filmati dell’Istituto Luce e dell’Imperial War Museum, è ricordato dalle immagini dell’adunata in Prato della Valle per il discorso che Benito Mussolini tenne il 24 settembre del ‘38, alla vigilia della seconda guerra mondiale.

Le Leggi Razziali di quello stesso anno colpirono 500 ebrei padovani e, tra essi, molte personalità dell’Ateneo. Ancora vive nelle memoria di molti sono le efferatezze della Banda Carità, il reparto speciale della Banda Repubblicana alle dirette dipendenze delle SS (periodo della Resistenza).

Tredici medaglie d’oro al Valor Militare testimoniano la nobile partecipazione di alcuni cittadini padovani al secondo conflitto mondiale. Per il contributo dato alla Resistenza dai professori e dagli studenti dell’Università l’Ateneo ricevette, unico caso in Italia, la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Protagonisti furono Concetto Marchesi ed Egidio Meneghetti e con loro i 117 docenti e studenti caduti per la libertà.

Sezioni particolari sono dedicate ai manifesti di critica politica e propaganda fascista e a medaglie, distintivi e decorazioni dell’epoca.

Non poteva mancare il ricordo dell’11 marzo del 1944, quando una bomba alleata polverizzò gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari.

Attraverso i reperti e i documenti esposti (numerosi donati da privati cittadini, altri concessi da diversi Istituti di Cultura padovani e non: il Museo d'Arte Medievale e Moderna, il Museo Bottacin, la Biblioteca Civica, l'Archivio Generale del Comune, l'Archivio di Stato, la Biblioteca per il Centro della Storia dell'Università, l'Archivio Generale dell'Università, la Biblioteca Universitaria, la Fondazione Breda, l'Istituto Veneto per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, il Ginnasio-Liceo Tito Livio, il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto), il nuovo Museo invita anche alla scoperta o riscoperta del Piano Nobile del Pedrocchi.

Il celeberrimo Caffèsenza porte”, fu aperto al pubblico nel 1831. Il piano superiore, o Piano Nobile, venne invece inaugurato nel 1842, anno in cui Padova ospitò il Congresso degli Scienziati Italiani. Tutte le sale del “ridotto” ruotano intorno alla magnifica Sala Rossini, il salone da ballo nello sfarzoso stile impero. Già il solenne scalone d’ingresso dà un’idea della magnificenza che Antonio Pedrocchi e l’architetto Giuseppe Jappelli volevano caratterizzasse questa loro creatura.

Dal Vestibolo Etrusco si accede alla Sala Greca, affrescata da Giovanni De Min con l’incontro tra Diogene e Platone, poi alla circolare Sala Romana, decorata da Ippolito Caffi con vedute romane, quindi alla Sala Rinascimentale, con i dipinti di Vincenzo Gazzotto e alla Saletta Ercolana, dedicata al Trionfo di Diana. Celeberrima la Sala Egizia, omaggio a Giovan Battista Belzoni, le cui scoperte impressionavano l’intera Europa. Ci piace intravedere, nel personaggio presentato in vesti arabe nella piccola Sala Moresca, proprio la figura del padovano Belzoni, viaggiatore in Oriente.

La successione degli ambienti ripercorreva dunque gli stili del passato, quali momenti di autonomo apprezzamento estetico in clima di revival, tipico dell'eclettismo del tempo.

Nel 1891 Domenico Cappellato Pedrocchi, figlio adottivo del fondatore Antonio, lasciava il Caffè al Comune di Padova con il vincolo di “conservare l’uso dello stabilimento... come trovasi... nulla trascurando onde... possa mantenere il primato in Italia”.

L’apertura del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea in locali che ampliano il percorso museale del celebre Piano Nobile dello Stabilimento va esattamente nella direzione che Pedrocchi sognava per la sua “mirabile creatura”.

Museo del Risorgimento e dell’Età’ Contemporanea.

  • Esposizione permanente del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura - Musei Civici.
  • Direzione: Davide Banzato, Direttore dei Musei Civici di Padova; Coordinamento: Franca Pellegrini, Conservatore Museo d’Arte Medioevale e Moderna.
  • Allestimento: Studio Lombardi & Associati, Venezia.
  • Grafica: Studio Tapiro S.r.l., Camplani - Pescolderung, Venezia.
  • Finanziamento dell’allestimento: Regione del Veneto Contributo di Fischer Italia e Caffè Pedrocchi Museo del Risorgimento e dell’Età’ Contemporanea, Stabilimento Pedrocchi, Padova, Galleria Pedrocchi, 11
  • Orario: dall’8 febbraio tutto l’anno 9.30-12.30/15.30-18.00 -
  • Chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S. Stefano, Capodanno, 1 maggio - Biglietti interi euro 3.00, ridotti euro 2.00

Per informazioni:

Comunicato curato dall'Ufficio Stampa Studio Esseci

Ultimo aggiornamento: 08/07/2005 (11:58)
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