Palazzo Zabarella: Macchiaioli fino al 7/03In attesa di Boldini e di un nuovo Hayez La mostra sui Macchiaioli allestita a Palazzo Zabarella è stata prolungata di 4 settimane, il tempo necessario per smaltire, senza sovraffollare le sale, i gruppi che sono “in coda” per visitare una esposizione che con i 176 mila visitatori già all’attivo è sicuramente tra i grandi successi italiani della stagione. Un clamoroso successo di pubblico ma anche di critica, dato l’assoluto consenso ottenuto dalla mostra. La data conclusiva sarà quindi il 7 marzo 2004, anziché il previsto 8 febbraio. Intorno alla Mostra, i giudizi espressi dalla critica, oltre che dal pubblico, sono tutti più che positivi. Per decisione dei Curatori e della Fondazione, inoltre, chi visiterà la mostra nelle quattro settimane di prolungamento godrà della visione di un capolavoro che, già previsto nel progetto originale ma prima non disponibile, andrà ad integrare il già ricchissimo percorso espositivo. Il dipinto che si unirà ai 120 capolavori attualmente esposti è il celebre “Bambini colti nel sonno” di Telemaco Signorini, già appartenuto alla prestigiosa collezione di Riccardo Gualino. L’olio di Signorini (l'immagine è scaricabile dal sito www.studioesseci.net) è destinato all’ultima sala della mostra dedicata al tema “Dopo la macchia”, la sezione che già propone una sequenza mozzafiato di tele degli anni finali dei maggiori Macchiaioli, dallo “Staffato” e “Ritratto della figliastra” di Fattori, al “Mazzini morente” di Lega, alla “Toilette del mattino” dello stesso Signorini. Federico Bano, Presidente della Fondazione Palazzo Zabarella, nell’annunciare il prolungamento dell’attuale mostra, ha anche anticipato i programmi delle prossime stagioni espositive di Palazzo Zabarella. Il programma quadriennale messo a punto dalla Fondazione prevede, per la prossima stagione invernale (da fine 2004 alla primavera del 2005) la maggiore retrospettiva italiana su Giovanni Boldini, l’artista ferrarese che dopo l’esperienza macchiaiola (sue opere sono esposte anche nella attuale mostra) diventa, a Parigi, il grande cantore della Belle Epoque. La mostra, curata da Francesca Dini con Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, si propone di portare per la prima volta in Italia anche un consistente nucleo di capolavori che l’artista realizzò su commissione del bel mondo americano e che, da allora, non sono più tornati in Europa, con altri capolavori provenienti dai maggiori musei francesi. Ne sortirà un Boldini a tutto tondo, non solo il celeberrimo ritrattista di belle donne ma l’artista completo che egli è stato. L’autunno-inverno 2005 riporterà a Palazzo Zabarella Francesco Hayez. Non sarà per nulla una “copia” della pur bella mostra che la Fondazione dedicò all’artista veneto-milanese ben sette anni fa, ma una mostra assolutamente nuova per concezione e motivazione. L’esposizione nasce dalla catalogazione completa degli oltre 2 mila disegni dell’artista conservati a Brera. La Fondazione ha concorso a questo grande lavoro rendendo possibile la prossima pubblicazione dell’intero corpus. Partendo appunto da questo preziosissimo materiale, verranno affiancati i disegni preparatori alle opere concluse del maestro, ricostruendo così l’intero percorso della creazione artistica di Hayez. La mostra proporrà un centinaio di capolavori affiancati da ciò che il maestro abbozzò, pensò, creò prima di trasporre idee ed intuizioni nelle tele. I due successivi anni di programmazione vedranno Palazzo Zabarella operare sul Novecento, con un “grandissima mostra” dedicata ad un artista europeo che è stato “tra i cinque grandi del secolo”; il nome è ancora in serbo dato che gli accordi con i musei prestatori non sono ancora ufficiali. Concluderà il poker di grandi eventi, una mostra sull’arte tra Otto e Novecento. Per informazioni:
Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa Studio ESSECI |