Sara Righi: PellegrinaggiArchivio 2004 - 18 giugno - 11 luglio 2004
Ripetitività modulare di bassorilievi murali, frammentazione anatomica di parti del corpo umano, piccole figure intere identiche tra loro, nudi scabri e irrigiditi, privi di sensualità, primitivizzanti: tutto rimanda ad una ricerca, a tratti ansiosa, di un equilibrio tra il corpo e il vuoto, tra la sostanza e l'immagine, tra l'essere e il nulla. Questi sono i PELLEGRINAGGI scultorei cui rimanda il titolo della personale che vedrà protagonista la giovane artista parmigiana Sara Righi, alla Galleria S. Ludovico di Parma dal 18 giugno 2004. La mostra, organizzata dall'assessorato alle attività culturali e teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Monte di Parma, si concluderà il successivo 11 luglio. Sara Righi si inserisce in un discorso plastico sovratemporale, al di là delle tradizioni e delle culture, fondendo nelle sue opere la rigidità arcaica e preclassica delle korai greche, la ripetitività archetipica degli ushabti egizi o degli idoletti votivi antichi prodotti "in serie" dalle botteghe artigiane nei pressi dei complessi cultuali, l'inquietante spezzettamento anatomico di cui sono ricchi i depositi di ex-voto dell'antichità greco-romana, i muri degli edifici di culto medioevali, in cui sono affogati mattoni antichi riutilizzati, ancora iscritti o effigiati a bassorilievo, la fissità ossessivamente ripetitiva delle icone orientali, o tecniche costruttive della lontana India, prive di legante. Se per sua natura la scultura è, come osserva Maurizio Giufré a proposito di Sara Righi, "lenta" come le tecniche che la riproducono, rigorosa come le ragioni del mestiere, attenta come necessita la seria riflessione critica, non per questo suo guardare con "tono classico" i conflitti della realtà il "grido", l'irritazione o la protesta sono assenti. Ma prevale l'anelito spirituale, di una religiosità di tipo pagano, connesso ai miti antichi della fertilità e della terra, come nota Giuseppe Gallo a proposito della piramidalità delle figure femminili di Sara Righi, per lui espressione del radicamento alla materia, in un rapporto di osmosi con il cosmo. Naturalità ed eclettismo tecnico-materico: un dualismo che in Sara Righi convive felicemente, visto il sapiente alternarsi, nel suo percorso artistico, dell'uso della moderna vetroresina, con quello naturalissimo, plurimillenario della creta e della terracotta, magari impreziosita da particolari in foglia d'argento, o con quello del gesso, o delle fusioni bronzee da modelli in resina. La mostra, che è stata realizzata grazie al contributo di Banca Monte Parma e di Fondazione Monte di Parma, sarà aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Ingresso libero. L'inaugurazione è prevista per venerdì 18 giugno alle ore 18. Informazioni sulla mostra: Silvana Randazzo Uff. organizz. mostre S. Ludovico (Comune di Parma) tel. 0521/218669, fax 0521/231142 Comunicato curato da: Ufficio Stampa Palazzo Pigorini |